Roberto Laneri

Compositor

VISUAL CONCERT


Una performance da vedere e ascoltare di:
Roberto Laneri (musica, sax soprano, voce)
Alberto Tessore (multivisione)

TWO VIEWS OF THE AMAZON

Two Views, nato come una commissione della stazione radio RIAS-Berlin, fa parte di una serie di pezzi sottotitolati “né composizioni né improvvisazioni”, nei quali il canto armonico live interagisce con una base preregistrata di tale complessità da non poter essere memorizzata, come una mappa che coincide con il territorio. Il risultato è un percorso ogni volta diverso e tuttavia strutturato. In questo caso la base è composta di suoni esclusivamente vocali. Le immagini rimandano ad accordi cosmici radicati nella mitologia dello zodiaco.

RHAPSODY IN PINK

Un pezzo per sax fatto di memorie indiane e liberamente ispirato al dialogo tra Shiva e la sua controparte femminile Devi nell’antico trattato tantrico Vijñanabhairava Tantra. La sonorità e la scelta di intervalli particolarmente soddisfacenti contribuiscono ad un’atmosfera di totale sensualità sonora.

MEMORIES OF THE RAIN-FOREST

La multivisione di Alberto Tessore continua idealmente il discorso musicale e lo amplia fino a creare un ambiente immaginario, una geografia sonora non meno reale di quella fisica. Del resto, lo spunto iniziale di Memories (parola che qui non va intesa nel senso di ricordi personali, ma piuttosto in quello di “banche di memoria” genetiche e archetipiche) proviene da lunghe permanenze dell’autore in vari stati di coscienza nella Mirrored Room, la “Stanza degli Specchi” dell’artista concettuale Nicholas Samaras, presso l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, New York. Molti anni più tardi, in Australia, il compositore e suonatore di didjeridoo Ron Nagorcka mi fece visitare una vera foresta pluviale. La sensazione di trovarsi in un gigantesco caleidoscopio, un acceleratore di coscienza nel quale le forme frattali della natura ed i più strani echi sonori si fondevano in una forte esperienza sinestesica era la stessa dell’esperienza originaria, ma ancor più totalizzante e amplificata. Spero che questa musica e le immagini che l’accompagnano possano far scattare memorie simili o equivalenti: ricordo ad esempio gli spettatori di un’esecuzione al Festival d’Automne di Parigi nell’82 che alla fine del pezzo, che termina con i suoni di una pioggia ristoratrice, aprirono i loro ombrelli in uno stato di vera e propria trance ipnotica. (R.L.)

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